Il progetto consiste in un programma di reinserimento sociale per le donne indiane sopravvissute ad attacchi con acido non solo attraverso il finanziamento dei loro interventi chirurgici (purtroppo tanti e costosi per ogni vittima), ma anche dando supporto psicologico e sostenendo la formazione lavorativa delle vittime.
L’iniziativa si rivolge anche ai figli delle sopravvissute, qualora ci fossero, che hanno bisogno di aiuto per l’istruzione. Da un’indagine recente è emerso che l’85% delle persone sfreggiate con l’acido è di sesso femminile e la restante percentuale del 15% è individuata nei figli di queste donne.
I dati recentemente registrati sul fenomeno degli attacchi di acido, sono una summa di varie fonti – agenzie indipendenti, piccole comunità, ospedali, le vittime, comunità femminili, unità di banca della pelle: tutti questi casi portano a stimare un valore di almeno 450 casi in tutta l’India, ma il numero effettivo potrebbe superare i 1000 casi.